La terapia Cranio sacrale si sviluppa seguendo i principi osteopatici pubblicati dal Dr. Still (1828-1917): ristabilire l’equilibrio normale della forma e della funzione con tecniche manuali che siano in armonia con la costituzione e organizzazione individuale.
Le tecniche invitano la naturale capacità di auto guarigione senza l’utilizzo di medicamenti o altri interventi artificiali. La CST ha preso come partenza il principio di “respirazione Primaria”. Questo concetto è stato approfondito dal Dr. Sutherland (1874-1954) nello studio della relazione fra respirazione primaria e movimenti delle ossa craniche. Lo studio della relazione con le membrane intracraniche e il SNC (sist. nerv. centr.), lo studio della circolazione del LCR (liquido cefaloracadiano) e le implicazioni sulle restrizioni che impediscono l’espressione della “respirazione”, ha portato a costruire un modello chiamato “Osteopatia Craniale”. Negli stessi anni viene sviluppato un approccio più “bio-dinamico” il cui focus sono quel movimento residui della respirazione dei tessuti, un riverbero della pulsazione LCR che si percepisce come una “marea” ed è collegata fin dall’inizio della vita embrionale al piano intrinseco della salute primordiale.
Il termine Terapia Cranio Sacrale lo si deve al lavoro del Dr. Upledger che per primo ha portato queste conoscenze al di fuori dell’insegnamento Osteopatico. Il Dr. Upledger ha ideato (ma la ricerca continua) una metodologia didattica che ha permesso la divulgazione del metodo mantenendo la qualità e i principi originali del Dr. Still, aggiungendo la parte emozionale, in modo da ristabilire l’equilibrio in modo olistico. L’istituto Upledger è impegnato a promuovere e integrare i diversi modelli terapeutici che rispettano l’integrità individuale e promuovono l’auto percezione come fine per ritrovare i concetti di Salute. Come parte integrante delle proposte troviamo la Manipolazione Viscerale del Dr. Barral, la PNL e il trattamento dei traumi (DSPT), i mechanical Link e la Manipolazione dei nervi e il massaggio miofasciale.
Questo nome deriva dal collegamento diretto fra le ossa del cranio e la base della colonna vertebrale (sacro).
Il cervello e il midollo spinale sono ricoperti da tre membrane protettive tra le quali circola una sostanza liquida (liquido cerebrospinale – LCR). La meninge più esterna, la cosiddetta Dura Madre, ricopre l’interno del cranio e della colonna vertebrale. Questa meninge è saldamente fissata alla parte interna del cranio e ad alcuni punti della colonna vertebrale. E’ impermeabile, in modo che la sostanza liquida non possa fuoriuscire. Il liquido LCR viene diluito e regolato da un meccanismo nel cervello. Poiché la quantità di liquido aumenta e diminuisce regolarmente, cambia di conseguenza anche la pressione esercitata dal liquido sulla meninge. Ha così luogo il movimento ritmico di tale membrana, il ritmo cranio-sacrale.
Dalla ricerca scientifica è risultato che nei punti di saldatura tra le ossa del cranio sono presenti vasi sanguigni, terminazioni nervose e tessuti connettivi. Tramite queste strutture vitali è possibile che le ossa del cranio si muovano insieme alla meninge. Una volta appurata l’esistenza del ritmo cranio-sacrale, il dott. Upledger ha effettuato una ricerca sulla frequenza con la quale le ossa del cranio si muovono. E’ stato accertato che la quantità del liquido spinale e cerebrale cambia da sei a dodici volte per minuto, e con la stessa regolarità aumenta o diminuisce la pressione sulla meninge e sulle ossa del cranio.
Il Sistema Cranio-Sacrale è un sistema idraulico. Ciò significa che la pressione esercitata su un determinato punto si propaga in tutto il sistema. Si pensi ad esempio ad un palloncino riempito di acqua, se si esercita una pressione in un punto si ottiene una uguale spinta su tutta la superficie interna. In questo modo, ogni movimento all’interno del sistema produce un effetto sull’insieme. Circondando il cervello ed il midollo spinale, il sistema Cranio-Sacrale ha una grande influenza sull’attività di molte funzioni importanti del corpo. Ad esempio, è noto che il cervello e il midollo spinale coordinano le nostre percezioni e i nostri movimenti. Forse è meno noto il fatto che il cervello ed il midollo spinale influiscono anche su altre funzioni altrettanto importanti, come la respirazione, la digestione e il battito cardiaco. Nel cervello, inoltre, si trova l’ipofisi, che regola il funzionamento di altre ghiandole come la tiroide, le ghiandole surrenali e le ovaie. Se il ritmo Cranio-Sacrale è disturbato o il movimento delle membrane e delle ossa del cranio è bloccato, si ha un effetto negativo sul cervello e sul midollo spinale, e determinate funzioni del corpo subiscono alterazioni. Un disturbo di questo tipo può aver luogo, ad esempio, in seguito ad un trauma fisico, come un incidente, una infezione virale, un avvelenamento od a una operazione. La conseguenza può essere che la tensione della meninge diviene troppo alta, tanto da impedire il movimento delle ossa del cranio e quindi influenzare altre aree.
IL METODO DEL TRATTAMENTO
La terapia ha il fine di sciogliere i blocchi all’interno del Sistema C.S. cosicché la meninge e le ossa del cranio possano riottenere libertà di movimento ed il ritmo venga riattivato. Le ossa del cranio vengono viste come appendici dure della meninge. Usandole come manici viene esercitata un’influenza sul Sistema Cranio-Sacrale. Un terapista esperto può percepire il ritmo cranio-sacrale con le mani in ogni parte del corpo. In questo modo è possibile localizzare i punti in cui certe funzioni del corpo sono bloccate a causa di una limitazione alla libertà di movimento. Il trattamento ha come scopo studiare e migliorare i movimenti o il ritmo in varie parti del sistema. Viene esercitata sul corpo una pressione non superiore ai 5 grammi (più o meno il peso di una piccola moneta). Una volta che il movimento viene riattivato il corpo fa uso dei suoi meccanismi di autocorrezione cosicché il processo di guarigione viene attivato ed il sistema torna in equilibrio.
Indicazioni per la Terapia Cranio Sacrale
Emicrania
insonnia
dolori articolari, dolori dorsali e lombari
dolori cronici
recupero post-traumatico
accompagnamento al parto
bruxismo notturno
circolazione sanguigna
circolazione linfatica
coliche e dolori viscerali
depressioni
iperattività infantile
dislessia
rigurgito infantile
postura e deambulazione
controindicazioni
in caso di ischemie non si trattano prima dei 6 mesi dall’evento
in casi di infezioni gravi si deve valutare caso per caso
in caso di tumori cerebrali si valuta caso per caso
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